Chiesa Parrocchiale di San Giorgio Martire

La Chiesa Parrocchiale di San Giorgio Martire, ricostruita dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stata recentemente restaurata. All’interno, sull’altare, è collocata una tela raffigurante il Santo cui la Chiesa è intitolata. Essa è stata ricostruita a tre navate   attraverso il riutilizzo di antichi elementi, come il portale laterale (opera di Marcello di Aquila; sullʼarchitrave vi sono tre medaglioni – a sinistra San Giovanni Battista, nella parte centrale lʼagnello crucifero mentre a destra un leone con aureola che rappresenta San Giorgio che uccide il drago – ed un’iscrizione del 1326).

Sullo stesso portale vi è la seguente importante epigrafe:

MCCCXXVI III IX PO IOHIS PP XXII ANO X + REGNORVM DNI REGIS ROBERTI A XVII + REGIMINIS NICLI – D FRACTVRA ABBIS SCL VINC DECRETORVM DOCTORIS A XIX FVIT K PORTA MANVS MARCELLI DʼAQVILA FACTA IVRE SOPNI ANIBE DE CASTELLO ARCHIPRESBITERI SCAPVLORVM–ANNO II.

Il Masciotta, nel suo volume “Il Molise dalle origini ai nostri giorni” riporta che la Chiesa è “di antichissima costruzione, nel secolo XVII venne ampliata a tre navi (…) come riportato dalla pietra che è riapparsa sulla facciata della Chiesa dopo il restauro di qualche anno fa, nel 1685 dal parroco Francesco Caccia”. Lo studioso Franco Valente ha inoltre tentato di interpretare anche altri fregi lapidei posti sulla facciata: ”… insieme alla pietra che ricorda le trasformazioni seicentesche sono stati rinvenuti due frammenti sicuramente più antichi. Uno dei due è quanto rimane di un arco trilobato alla gotica che sembra appartenesse ad un pulpito. Il bue alato con la testa contornata da un’aureola e il libro che mantiene tra le zampe anteriori non presentano difficoltà per l’interpretazione.  È l’immagine di uno dei quattro personaggi del Tetramorfo apocalittico che nella tradizione cristiana si identifica nella figura dell’evangelista Luca”. Nel 1900 subì restauri a spese degli emigrati scapolesi nelle Americhe. Fino al 1977 dipendeva dalla Diocesi di Montecassino, che annualmente vi mandava un proprio predicatore per la Quaresima; attualmente fa parte della Diocesi di Isernia-Venafro.

La statua di San Giorgio, conservata nella Chiesa, che viene portata in processione durante la festa del Patrono, è di recente realizzazione, mentre quella più antica risalente al XVIII secolo, opera lignea policroma del celebre scultore campobassano Paolo Saverio Di Zinno è custodita nella Chiesa di San Giovanni. Altra particolarità è la presenza della statua lignea di San Gerardo confessore alla cui venerazione gli Scapolesi dedicavano un importante pellegrinaggio a Gallinaro in provincia di Frosinone fino agli anni antecedenti la seconda guerra mondiale.